Qualora si renda necessario, ai fini del coordinamento degli strumenti della pianificazione territoriale, la definizione o variazione contestuale di almeno due di essi, la Regione, la Provincia, la città metropolitana o il Comune, in base all'interesse prevalente, promuovono la stipula di accordi di pianificazione. Essi permettono di apportare, consensualmente, modifiche ai rispettivi strumenti della pianificazione territoriale e, se ritenuto necessario, per il perseguimento degli obiettivi di governo del territorio.